Alon Shulman – The Second Summer Of Love

London City Airport, venerdì sera, l’ultimo di una serie interminabile di venerdì sera. Il volo che mi riporterà in Italia for good è, ovviamente, in ritardo e ho in tasca delle sterline di carta che in un anno non ho mai usato e che non voglio portarmi dietro e in uno dei tre negozi dell’aeroporto meno piacevole sulla faccia della terra trovo un libro che costa esattamente come i soldi che ho.

L’avevo addocchiato già da qualche tempo (in un anno di voli in ritardo il venerdì sera ho imparato a conoscere l’assortimento dei tre negozi di LCY meglio della gente che ci lavora) ma non mi sembrava così figo da spenderci quindici sterline, bisognava che avessi quindici sterline letteralmente da buttare via.

Ma com’è? Merita?

Ni.

Sveliamo subito il segreto di Pulcinella: Alon Shulman è un promoter, nello specifico quello che ha organizzato uno degli eventi innegabilmente più fighi di tutti i tempi portando Paul Oakenfold e Carl Cox a suonare a Stonehenge al tramonto:

Il libro, quindi, è fondamentalmente una grossa cronistoria di “com’è stato che quattro fattoni sono andati a Ibiza nell’87, sono tornati trasformati e ne è nato un movimento globale che ha portato Paul Oakenfold a suonare a Stonehenge”.

La storia dei quattro fattoni (Oakenfold stesso, Danny Rampling, Nicky Holloway e Johnny Walker) è uno dei miti fondativi della club culture, vale tipo la storia di Derrick May e Kevin Saunderson che si menano nei corridoi dell’high school o tante altre delle leggende che si tramandano di padre in figlio e che servono a raccontare perché siamo arrivati dove siamo oggi, per cui non è esattamente una storia nuova: c’è davvero bisogno di raccontarla di nuovo? C’è qualcosa del viaggio degli Ibiza Four che non sia già stata detta e ridetta mille volte?

Di nuovo, ni.

Prima di tutto, “The Second Summer Of Love” è un libro assolutamente per non addetti ai lavori, il che fa un po’ strano vista la quantità davvero imponente di contributi di addetti ai lavori: c’è una contraddizione di fondo nell’intervistare non solo gli Ibiza Four ma anche il già citato Carl Cox e altri nomi “grossi” e storici come Fatboy Slim, Graeme Park e Mike Pickering, Moby e Irvine Welsh per poi fargli raccontare la parte più superficiale della storia, ma evidentemente lo scopo del libro è raccontare all’anziano del Salcazzoshire che ha votato leave come un fenomeno assolutamente ed esclusivamente inglese (se, vabbè) sia diventato la cultura dominante di tutti i giovani del mondo da fine anni ’80 a oggi.

Ok, è un libro che si concentra su un solo episodio di una storia ormai più che trentennale e che è successa su scala globale, ma da qui a dire che tutto quello che è successo nella club culture si svolge solo in UK e, al massimo, a Ibiza, e le uniche altre menzioni per altri paesi, come Stati Uniti e Germania, sono per dire “ah sì anche loro hanno dei DJ ma i loro party erano sbagliati, ogni volta che li invitavamo come ospiti rimanevano stupiti di quanto fosse figo qui” mi pare, ecco, riduttivo.

Poi per carità, è scritto molto bene e ci sono alcuni aneddoti piuttosto divertenti, ma le tesi di fondo che propone sono sbagliate, come quando dice che il motivo di fondo per cui è scoppiata l’EDM e gli americani se ne sono accorti e hanno iniziato a buttarci camionate di soldi è perché i DJ inglesi sono bravissimi a stupire il pubblico e a non dare mai loro quello che si aspettano, a differenza dei dinosauri del ruock da cui ci si aspetta che facciano sempre le stesse tre canzoni: I hate to break it to you, Alon, ma è esattamente il contrario; l’EDM si prende i gigashow di Las Vegas esattamente nel momento in cui diventa assolutamente formulaica, prevedibile e ripetibile.

Del tutto sconsigliato, quindi?

No, dai, è una lettura piacevole di quelle, guardacaso, da aereo (o da metropolitana, nel mio caso), ma lo consiglierei solo se avete già letto i libri belli veri sul tema, tipo l’imprescindibile “Last Night A Dj Saved My Life” di Brewster e Broughton o “Energy Flash” di sempresialodato Simon Reynolds: se li avete già letti e avete un volo da prendere a breve, potete comprarvelo qui.