C’è un trend, su tiktok, in cui si mostra una serie di oggetti appartenenti alla stessa categoria (libri, giochi, dischi, nomi cose città case libri auto fogli di giornale) e per ognuno di dice se è overhyped, underhyped o appropriately hyped: senza stare a ricordare che è esattamente quello che fa da sempre il miglior podcast del mondo e che è un format che spesso permette ai creatori di contenuti di sparare autentiche minchiate, possiamo però dire che l’ultimo libro che ho letto è uno di quelli che nessuno mai definisce overhyped nonostante sia molto hyped.
Non è solo il fatto che abbia vinto un Hugo, che di solito è un premio piuttosto affidabile, ma anche la sua continua presenza nei listoni di libri assolutamente imprescindibili della gente del booktok che, recentemente, mi ha regalato grosse soddisfazioni e di cui ormai inizio a fidarmi, visto che l’algoritmo sembra aver azzeccato la mia filter bubble e propormi effettivamente libri che mi piacciono.
Stavolta, però, devo dare torto, almeno parzialmente, al booktok, e dire che, a mio avviso, “The Fifth Season” è un filino overhyped, nel senso che è “solo” un bel libro, scritto molto bene, ma non è da strapparsi i capelli per i fortunati che, a differenza mia, ancora ce li hanno.
Parlando di altri libri del booktok, senza stare a scomodare quell’assoluto capolavoro che è “The Spear Cuts Through Water”, anche solo la saga della Locked Tomb, o quella di Foundryside, confrontando solo i primi libri di ognuna, sono di diversi ordini di grandezza migliori: certo, il fatto che nello sconfinato mare della letteratura fantastica contemporanea ci sia di meglio non vuol dire che questo sia un brutto libro, tutt’altro, ma semmai solo che noi sfortunati con le giornate di ventiquattr’ore dobbiamo fare delle scelte, e se non avete letto nessuno dei libri summenzionati ci sono scelte migliori di “The Fifth Season”.
Se invece come me li avete già letti, resta comunque un libro molto ben scritto, con tre trame apparentemente parallele ma che poi convergono in un modo che, devo dire, non avevo pronosticato, un world building molto bello e raccontato molto bene, in maniera molto organica alla narrazione tanto che ci sono diverse parole e concetti inventati che però diventano familiari abbastanza in fretta perché è chiaro dal contesto in cui vengono presentati cosa significhino, e il glossario, messo intelligentemente alla fine del libro e non all’inizio (come in un’altra autentica porcheria che ho non letto di recente) diventa una godibilissima aggiunta per approfondire la lore anziché un prerequisito necessario per avere una parvenza di comprensione di che cazzo stia succedendo.
Anche la magia, nell’universo della quinta stagione, è molto interessante, perché è legata alla terra e alla manipolazione dei movimenti sismici, con alcuni dettagli spiegati chiaramente e alcuni no, che magari verranno approfonditi nei libri successivi o magari no, ma resta comunque credibile anche senza essere spiegata per filo e per segno - non siamo mica nel mondo dell’hard scifi che mi devi scrivere un paper tecnico su ogni stracazzo di cosa che succede, un po’ di sospensione volontaria dell’incredulità sono disposto a mettercela.
Insomma, è un bel libro?
Assolutamente sì.
Mi ha fatto venir voglia di correre immediatamente a leggere il seguito?
No, ma non l’ha fatto neanche Foundryside, e anzi di recente mi è successo solo con Gideon The Ninth, che però è la saga più bella degli ultimi anni (peraltro salutiamo Tamsyn Muir e ricordiamole che se si sbriga a far uscire l’ultimo libro o almeno a dire quando stracazzo ha intenzione di farlo uscire noi saremmo molto grati)
Lo consiglierei assolutamente a tutti?
No, ma solo perché recentemente ho avuto la fortuna di leggere altri libri molto belli; se non fosse stato così, probabilmente lo consiglierei.
Quattro stelle su cinque.